Tutti sono convinti che io ce l’abbia
coi vecchi, ma la verità è che sono i vecchi ad avercela con me. Quando sono al
supermercato, mi fissano come fossi un’aliena sulla sua astronave e non abbassano lo sguardo nemmeno davanti
alla mia espressione alla Clint Heastwood.
Pensatela come volete, ma per me
questa è maleducazione.
Gli anziani si trincerano dietro
il “vedere
ma non toccare” e pensano che finché non allungano la manina vada tutto
bene.
E invece no.
I disabili sono stufi dell’occhio
che vuole la sua parte e della saggezza popolare in generale.
Ammettiamolo: la saggezza
popolare è una stronzata.
I proverbi sono un’accozzaglia di
luoghi comuni misogini, ove le donne sono votate alla sofferenza pur di
apparire belle e vengono trattate alla stregua di bovini di razza
chianina.
Se sei disabile poi, i proverbi
possono rovinarti la vita.
Pur d’imparare a zoppicare, sono andata
con un sacco di amici zoppi. Beh, ultima notizia: ancora nessun miglioramento!
E la storia della gatta
frettolosa che ha fatto i gattini ciechi? Già è difficile avere un
figlio non vedente, figurati se poi quello è convinto che il suo handicap sia
imputabile a una madre sbrigativa!
Vogliamo parlare delle mele? Io
ho trascorso l’infanzia in ospedale e so per certo che i medici se ne strafregano di
quante ne mangi al giorno: ti stanno intorno lo stesso.
Dunque, non sono mai stata
un’estimatrice dei vegliardi, ma è più colpa loro che mia. Son loro che si sono
inventati questi detti in cui tutte le persone un po’ fuori dalla norma sono
associate a cose sbagliate.
Le bugie non hanno le gambe corte:
quelli sono i nani che, per la cronaca, non vanno sempre in giro in gruppi di
sette, non stanno volentieri in giardino e, se sono femmine, non
hanno una patata gigantesca in cui fanno rintanare chiunque.
Non tutte le persone amputate
sono andate al lardo insieme al proverbiale gatto monco.
Chi tace non sempre acconsente:
forse è semplicemente muto.
Magari il riso non abbonda solo sulla
bocca degli stolti: magari è un ictus!
Se pensi che non ci sia peggior sordo di chi
non vuol sentire, è solo perché non frequenti abbastanza audiolesi.
L’amore non è cieco, e nemmeno l’odio
o la furia lo sono: son tutti falsi invalidi.
Tra l’altro, se ritieni che procedere
alla cieca sia una cosa goffa, probabilmente non hai mai visto un non
vedente nato andare in giro col bastone. Ne conosco alcuni che vanno persino in
bicicletta.
Se la mamma comprende il figlio muto
è solo perché lei si è messa a studiare il linguaggio dei segni, mica come te.
“Prigione e malattia, chiedono
compagnia”… ti sembra carino essere accomunata a degli avanzi di
galera? Perché i vecchi infondo sono convinti che se, siamo così, ce la siamo cercata.
Secondo loro dovremmo accoppiarci
tutti tra storpi, perché chi si assomiglia si piglia. Peccato
che il sesso tra due che non si reggono in piedi presenti complicazioni considerevoli.
Ah già! Dimenticavo: per la tradizione popolare, i disabili sono tipo angeli
asessuati, che certe cose non le pensano, figurati se le fanno.
La verità è che la tradizione
popolare giudica tutto, in modo insensibile: gente capace di dire a uno col peacemaker
che al cuor non si comanda.
Prova ad andare a Lourdes a
dire: mal comune, mezzo gaudio!
Spiegalo tu a quelli come Welby
che finché
c’è vita c’è speranza e poi dimmi dove ti mandano esattamente.
E non è mica vero che sbagliando
s’impara, altrimenti i proverbi discriminanti li avrebbero cambiati.
Ma la verità è che non ce l’ho
coi proverbi e nemmeno coi vecchi … almeno non con quelli che al supermercato
si fanno i fatti loro.
Ce l’ho con chi usa i proverbi
come risposte ai problemi delle persone.
Chi ha subito un lutto, l’ultima
cosa che vuol sentirsi dire è che il tempo guarisce tutte le ferite: sta
male in quel momento e non è che si senta bene all’idea che, chissà quando,
andrà meglio.
Chi è stato mollato, non vuole saperne
di usare un altro chiodo per scacciare il primo chiodo: vuole solo la zuppa riscaldata, anche se a te fa schifo.
Chi ha perso il lavoro,
probabilmente ha più bisogno di un bilancio di competenze che di star lì a
pensare a porte che si chiudono alle proprie spalle per lasciare il posto a fantomatici
portoni immaginari.
A chi è andato tutto in fumo dopo grandi
sforzi, prova a dire che l’uomo propone e Dio dispone, poi lamentati che il Suo nome viene pronunciato in vano.
Quando le persone ci parlano dei
loro tormenti, non lo fanno in cerca di facili risposte che potrebbe dare
una bravissima portinaia. Sanno anche loro che a volte non esistono
risposte, ma condividere il peso con qualcuno spesso è sufficiente.
Se non sapete cosa dire, non dite niente: tirate fuori le palle e offrite un abbraccio.
Se non sapete cosa dire, non dite niente: tirate fuori le palle e offrite un abbraccio.
Se adesso ti salteranno tutti addosso per strada per abbracciarti, son fatti tuoi... ;)
RispondiEliminaCara Motorizzata-Azzoppa-Passanti... gli anziani non guardano solo i disabili. Quante volte, al ristorante per esempio, moi e gentil consorte vediamo gente in là con gli anni che ci fissa spudoratamente e non distoglie gli occhi.
RispondiEliminaMa che cavolo hai da guardare?
Ma l'educazione non te "l'hanno imparata"? :P
Gli anziani impiegano solo più tempo a "elaborare" quello che vedono. Tu salutali! Tireranno fuori le palle per abbracciarti (e per toccare un po' di carne giovane) ed a quel punto potrai azzopparli. In quel momento nascerà il proverbio "tanto va il vecchietto alla EngyOhEngy che ci lascia il piedino". Poi però non lamentarti della superficiale saggezza popolare.
RispondiEliminaUn abbraccio (virtuale... non si sa mai).
Mia madre ad un mio ci fissano ha risposto: e se te ne accorgi vuole dire che anche tu lo stai guardando.
RispondiEliminaSì gli anziani sono tremendi.
Ha ragione Penelope però, adesso non ti lagnare se tutti ti abbracciano.
Mara
hahahaha!!
RispondiEliminapensa che a me mancano 9 diottrie e mio padre é quasi completamente sordo, e ogni tanto in famiglia mia madre se ne esce dicendo "eh, la gatta frettolosa ha fatto i gattini ciechi! ... ops, scusa..." oppure "... non c'é peggior sordo di chi... ops! non volevo dire a te, eh!"
... nemo profeta in patria! (e con nemo non intendo il pesciolino della disney!)