non riesco proprio a capire come
tu faccia a sopportare tutta la gente che ti scrive solo in questo periodo dell’anno
e unicamente per chiederti qualcosa. Cioè, tutti sti bambini e adulti non sono
manco tuoi parenti, eppure vengono da te a battere cassa, solo perché il 25
dicembre è nato Gesù Bambino. Che poi manco sei il Suo Babbo. Gesù di papà mi
pare ne abbia già fin troppi e nessuno che cacci manco l’euro per la stufetta
da stalla: quella basterebbe, che d’inverno a Nazareth mica gelano le verze.
Eppure chiedono tutti i doni a
te, che più che per Babbo ti passano per babbeo.
E poi non ho mai capito come si possa
pensare che un uomo solo paghi tutti quei giocattoli e gadget… o l’allevamento di renne da
slitta è più redditizio di quel che immagino, oppure tutta la "neve" che sta
attorno a casa tua è del genere che si tira su col naso anziché a manate.
Comunque, questa mia è per
informarti che quest’anno da te non voglio proprio niente, anche perché da anni
ti chiedo un Pierce Brosnan da scartare sotto l’albero, ma a me il pacco, più
che consegnarlo, lo hai sempre tirato.
In effetti questa lettera non
avrebbe nemmeno dovuto iniziare con un “Caro Babbo Natale”, ma con un “Cari
tutti coloro che non sono Babbo Natale” o “Cari Babbei di Natale”.
Eh sì, questa lettera è anche per
te, Caro lettore: scegliti una categoria e, se mai ti è scappato un mezzo
sorriso leggendo il mio blog, sappi che sei in debito e cerca di darmi quello
che desidero… o di prenderti quello che ti devo.
So che ti costerà molto più del
regalo che intendevi riciclare affibbiandolo a me, ma il vero senso del Natale
non è forse dare o ricevere qualcosa che non ci si può comprare da soli?
E allora ecco ciò che desidero trovare
quest’anno, non necessariamente sotto l’abete finto che tengo in salotto.
Cari disfattisti,
mai vi ho chiesto e mai vi
chiederò di provare a fare qualcosa nella vostra vita, che si sa che tanto non
serve a nulla, che ci stanno la crisi, la gente corrotta, il Governo ladro, il
mondo crudele e comunque poi muori. La mia non è una richiesta d’azione, ma di
astensione. In sostanza, vorrei semplicemente che mi faceste il dono di farvi i
cazzi vostri e di non venirmi a dare pareri non richiesti sull’inutilità di
tutti i miei e gli altrui sforzi. Dal canto mio, m’impegno solennemente
a rimanere amareggiata dagli insuccessi futuri, anche se voi non mi avrete
esplicitamente messa in guardia circa le prossime cogenti delusioni.
Cari credenti,
la fede è un dono, ringraziate il
Signore di averne e ricordatevi che se io non ne ho, a ben vedere, è
tecnicamente sempre colpa Sua. Il giorno in cui dovessi sentire nuovamente l’impulso
di varcare la soglia di una Chiesa, non sarà per i vostri ripetuti inviti.
Insomma, credo che con voi si possano dire chiaramente le cose come stanno:
pane al pane e vin Santo al vin Santo. Dio non l’ho mai visto prima, quando ero
praticante, e tantomeno adesso, che vago lontana dal gregge contenta di essermi
smarrita. Quindi non posso dare a Dio nessun merito e nessuna colpa. Se me ne
sono andata è grazie a voi: grazie al fatto che nella vita, nel momento del
bisogno, al mio fianco ho sempre trovato soprattutto persone di poca fede e di
molta volontà. Voi, se ritenete, continuate pure a pregare per me, mentre gli
altri mi puliscono il culo quando serve. Vi chiedo solo di pregare senza informarmi
ogni volta che intendete pregare, altrimenti mi vedrò costretta a ricordarvi
che lo state facendo più per voi stessi che per me.
Cari animalisti,
casa mia è uno zoo e ogni volta
che uno dei quadrupedi che vive sotto il mio tetto fa uno starnuto, corro dal
veterinario, anche se io stessa non vado dal medico per cose ben più gravi. Da
anni provate a sensibilizzarmi con immagini scioccanti di povere bestie
martoriate e ciò nonostante mai diventerò vegana e continuerò a preferire che i
farmaci prima li sperimentiate su di loro che su di me. Non uso pellicce,
scelgo cosmetici non testati su animali e se vedo un cane abbandonato in mezzo
alla strada, mi fermo e lo raccolgo. Questo è tutto ciò che avrete da me in
questa vita, a prescindere dai vostri post truculenti. Mio nonno ha sempre tenuto
polli, conigli e galline, che hanno vissuto come pascià fino al giorno in cui
non sono stati utilizzati per il motivo per cui li abbiamo nutriti e fatti razzolare
felici per anni. Da sempre prediligo le uova di galline allevate a terra e se
posso scegliere tra una mucca vissuta felicemente e una mucca depressa,
ovviamente scelgo la prima, anche se da psicologa dovrei scegliere la seconda,
che magari si suiciderebbe comunque. Accettate di essere voi quelli evoluti e perdonatemi
per il fatto che io non cambierò, almeno non in questa vita. Che
Dio benedica il vostro tofu natalizio, senza che voi mi auguriate di morire
soffocata dal mio cappone.
Cari infelici cronici,
la vita è crudele, ma pure voi a
volte ci mette del vostro. Ciò nonostante, ogni volta che qualcosa non andrà
come speravate, vi autorizzo a rompermi i coglioni, gratis. Ma solo ed esclusivamente
se mi porterete la prova empirica di averci almeno provato seriamente e
faticosamente a risollevarvi dalla vostra triste condizione. Per quante colpe
abbiano avuto e abbiano tuttora i vostri genitori, si presume che ad una certa
età siate voi a decidere che direzione provare a dare alla vostra vita, anche
se in effetti è più conveniente asserire il contrario. Non potete accusare le
aziende di chiudervi la porta in faccia se nemmeno vi avvicinate all’uscio. Uscite
di casa, che non troverete mica il compagno della vostra vita chiuso nell’armadio…
a meno che non si tratti dell’Uomo Nero. Provateci davvero, anche
se tentare fa più paura che fallire. E, se non ci riuscirete, offro sei
mesi di consulenza psicologica gratuita dalla sottoscritta, così almeno capirete
che nella vita c’è di peggio che fallire, tipo vedermi una volta a settimana.
Cari amici,
da voi sento di prendere sempre
più di quello che riesco a dare. Per questo vi prego di non esitare mai a
chiedere qualsiasi cosa riteniate io possa fare per voi. Solo…
accertatevi prima di essere sicuri di rientrare davvero nella sfera delle mie
amicizie più care, che poi mi spiace dire di no al primo che passa e che crede
di essermi simpatico.
Care persone di buona volontà,
a voi chiedo nuovamente di
aderire alla campagna “Adotta una barriera architettonica e
abbattila”. Sceglietevi un obiettivo, anche piccolo piccolo, e
perseguite chi necessario per approdare al successo. Lo state facendo non per
me, ma per i voi stessi del futuro. Se non volete trascorrere la vostra
vecchiaia chiusi in casa, ma andando al pub a giocare a briscola con gli amici,
o a bere il tè della Peppina, quel gradino lo dovete far abbattere ora. Poi
mandatemi una bella foto a abbattiunabarriera@gmail.com
e la nostra Bacheca dei miracoli mostrerà al Mondo che i prodigi non accadono
solo sulla 34° strada.
Care persone di buon portafogli,
so che spesso vi fanno quasi una
colpa del fatto che siate più ricchi degli altri. Persino Gesù, che chiudeva un
occhio praticamente su chiunque, incluse donne di malaffare e pendagli da croce,
con voi e con i poveri cammelli è stato tremendamente ingiusto. La
gente parla di voi come se non aveste mai nessun motivo per essere infelici, perché
tutti dicono che i soldi non danno la felicità, ma gli unici a sapere che è terribilmente
vero siete solo voi. Nessuno sente di dovervi comprensione e conforto,
semmai vengono per giudicare o per chiedere favori. E visto che lo fanno tutti,
perché io non dovrei essere da meno? Ecco la mia proposta: fate una donazione alla
UILDM, scegliendo una delle tantissime opzioni descritte nel sito http://www.uildm.org/sostienici/
Lo so che richieste simili vi
piovono da tutte le parti e che non vi è ben chiaro perché quest’anno dovreste
fare una donazione qui anziché altrove. Sapete che vi dico? Che diate un po’
del vostri soldi qui o che non ne diate affatto in giro, io lo so che non siete
più felici di altri solo perché potete considerare l’idea di staccare un
assegno in periodi di crisi. Questo Natale, vi auguro di veder realizzato
uno dei vostri sogni, uno di quelli che non si possono comprare, che voi
abbiate fatto qualcosa per meritarvelo, oppure no.
Che vi piacciano o meno, questi
sono i miei auguri di Natale per tutti voi: vedete di accontentarvi, perché non
sono tipo da spammare mail, bacheche ed sms con filastrocche sdolcinate e disegni
di renne rincoglionite.