Mi sono sempre considerata una
persona con una profonda religiosità interiore, sfortunatamente, pare non
esista alcuna religione attualmente riconosciuta che incarni le mie credenze.
Così, oggi mi sono svegliata e mi sono detta che potrei fondare una religione.
Infondo, prima di creare Scientology, L. Ron Hubbard scriveva
romanzi di fantascienza. Per quello che ne sappiamo, forse pure l’autore della
Bibbia voleva solo scrivere una saga fantasy, solo che invece di parlare del
Signore degli Anelli, parla del Signore e basta.
Insomma, ho una laurea in psicologia: dovrei conoscere abbastanza l’animo umano per abbozzare una religione decente. Sicuramente della natura umana ne capisco molto più di un qualsiasi Dio che basa i suoi insegnamenti su una sfilza di proibizioni. Possibile che l’Onnisciente non abbia mai capito che c’è gente che si mangerebbe pure le mele pur di infrangere un divieto?
Ecco, nella mia religione non ci sarebbero proibizioni, ma solo un consiglio: fa quello che vuoi, cercando di non stracciare le gonadi agli altri. Un po’ quello che aveva detto Gesù, ma senza l’obbligo di amare.
Poi, invece di inserire una sfilza di divieti e comandamenti, direi che potrei basare la mia Chiesa su una serie di raccomandazioni. Del tipo che è meglio per te se le rispetti, ma se pure le infrangi, sono fondamentalmente cazzi tuoi, purché ne accetti le conseguenze.
Nei miei 37 anni di vita ho capito ben poco, di me e degli altri, e non sono approdata a nessuna grande verità assoluta. Tuttavia, ho escogitato delle strategie che mi permettono di affrontare diverse cose nella giusta prospettiva. Non che mi facciano sentire necessariamente meglio, ma perlomeno rappresentano un approccio realistico alla vita.
Insomma, ho una laurea in psicologia: dovrei conoscere abbastanza l’animo umano per abbozzare una religione decente. Sicuramente della natura umana ne capisco molto più di un qualsiasi Dio che basa i suoi insegnamenti su una sfilza di proibizioni. Possibile che l’Onnisciente non abbia mai capito che c’è gente che si mangerebbe pure le mele pur di infrangere un divieto?
Ecco, nella mia religione non ci sarebbero proibizioni, ma solo un consiglio: fa quello che vuoi, cercando di non stracciare le gonadi agli altri. Un po’ quello che aveva detto Gesù, ma senza l’obbligo di amare.
Poi, invece di inserire una sfilza di divieti e comandamenti, direi che potrei basare la mia Chiesa su una serie di raccomandazioni. Del tipo che è meglio per te se le rispetti, ma se pure le infrangi, sono fondamentalmente cazzi tuoi, purché ne accetti le conseguenze.
Nei miei 37 anni di vita ho capito ben poco, di me e degli altri, e non sono approdata a nessuna grande verità assoluta. Tuttavia, ho escogitato delle strategie che mi permettono di affrontare diverse cose nella giusta prospettiva. Non che mi facciano sentire necessariamente meglio, ma perlomeno rappresentano un approccio realistico alla vita.
Tra le mie auto-raccomandazioni,
quelle che preferisco sono:
1) Evita
di dire “buongiorno” prima delle otto del mattino, soprattutto se non vi sono
evidenze empiriche in proposito.
2) Se
hai bisogno di certezze, ogni mattina, appena sveglio, ingoia una rana viva e
sarai relativamente sicuro che nulla di più schifoso potrà accaderti per il
resto della giornata.
3) Per
quanto tu sia sfigato, cerca di negare sempre l’evidenza, persino con te
stesso.
4) Ricorda
che una sega e basta è sempre meglio di una sega mentale.
5) Non
analizzare le recondite motivazioni dei comportamenti altrui, sempre che,
ovviamente, tu non sia pagato per farlo.
6) Non
preoccuparti dei malumori di chi ti circonda: se sono tristi, depressi o
infelici e ritengono che tu possa/debba farci qualcosa, troveranno il modo di
romperti le palle.
7) Ricordati
quanto più possibile che lavori per vivere e non vivi per lavorare.
8) Prima
di fare o non fare qualcosa, chiediti come ti comporteresti se fossi certo di
morire entro l’anno.
9) Se
ritieni di aver subito un‘ingiustizia, ribellati, vendicati, rassegnati o
bevici sopra, ma non fare la piattola.
10) A
meno che tu non abbia sintomi rilevanti, non scavare nell’inconscio: se una
cosa sta lì dentro, c’è sempre un ottimo motivo.
11) Se
ti interroghi troppo sui grandi temi universali, o sei depresso o sei sbronzo.
12) Goditi
l’esistenza cercando di non accorciartela troppo nel mentre.
13) Non
pensare mai di avercela fatta, perché la vita ama contraddire.
14) Se
puoi scegliere tra piangere o mandare affanculo, non dovresti avere dubbi.
15) Non
esiste serenità perenne che non contempli una lobotomia.
16) Se
guardi sotto il letto, scoprirai che non c’è proprio nulla di cui aver paura:
lo sa anche l’uomo nero nell’armadio.
17) Quando
ti senti di merda, ricorda che prima o poi ti stuferai di sentirti di merda.
18) Non
bere troppo se non sei pronto ad affrontarne le conseguenze.
19) Prima
di rispondere male a qualcuno, conta fino a dieci: ti verranno in mente più
insulti.
20) Segui
le indicazioni del tuo medico, tranne quando ti dice entro quanto morire o ti
vuole infilare qualcosa su per il culo.
Ecco, non è
che queste massime mi rendano esattamente felice, ma diciamo che nella vita a
volte si vince e a volte bisogna accontentarsi di limitare i danni.
La verità è
che oggi mi sento di merda, quindi forse dovrei rimandare a domani il
concepimento di una nuova religione. O forse no, perché infondo tutte le
religioni non fanno altro che ricordarci che non viviamo in un mondo ideale e che
per questo a volte ci sentiamo uno schifo. Solo che io non sono affatto convinta che
esista da qualche parte un mondo migliore in cui essere sempre felici. Non sono
nemmeno convinta che si possa essere felici senza essere mai tristi.
Come
riconosci il bianco se non hai mai visto il nero?
Non sono certo io la prima ad esserselo chiesto, altrimenti ci avrei messo le royalties su sta frase.
A volte siamo
troppo impegnati a guidare a cento all'ora per chiederci se stiamo davvero
guidando nella direzione desiderata. E le nostre paure, ci piaccia o no, ci
costringono a farmaci un momento e, talvolta, a reimpostare il navigatore.
Se solo
imparassi a viaggiare a velocità di crociera, anziché correre come una pazza e schiantarmi saltuariamente,
forse potrei essere un vero santone. Però posso sempre far finta. Che ci vuole
infondo per sembrare un Guru? Basta attenersi al Decalogo Strategico del Figo
Supremo:
1) Se ti pongono una domanda che
prevede una risposta dicotomica del tipo sì/no o questo/quello, dì sempre: “Dentro di te conosci già la risposta.”
2) Se ti chiedono un parere in
generale, rispondi sempre con una metafora.
3) Se non sai cosa dire, non dire
nulla, ma con sguardo vacuo.
4) Qualsiasi cosa accada, non
dire mai agli altri come dovrebbero comportarsi.
5) Se qualcuno ti ringrazia per
averlo aiutato, rispondi sempre: “Hai
fatto tutto da solo”. Se sei stato bravo, infondo è vero.
6) Se vuoi sembrare
particolarmente saggio, parla il meno possibile e sempre dopo che gli altri si
sono scolati almeno due cocktail.
7) Non cercare mai di fare il
Guru con chi ti frequenta da più di sei mesi.
8) Fai in modo che chi ti
frequenta da più di sei mesi non incontri mai chi ti considera un Guru.
9) Ogni volta che scrivi un
decalogo, non inserire mai il decimo punto.
Ecco, ora potete essere anche voi dei Guru: non ho altri segreti o verità da svelare.
Ah no, forse una cosa ancora:
il segreto di una vita veramente piena, non è essere felici, è essere incazzati.
il segreto di una vita veramente piena, non è essere felici, è essere incazzati.
Nessun commento:
Posta un commento