Non m’importa essere disabile,
quel che mi ruga davvero è far parte di una minoranza. Se così non fosse, sarei
pur sempre disabile, ma non handicappata, cioè non sarei continuamente messa
davanti a degli ostacoli (le barriere architettoniche) tollerati dalla maggioranza. Che poi pure quelli della
maggioranza mi danno ragione, ma solo ed esclusivamente sulla
carta. Persino il Governo Italiano non ha nessun problema a scrivere sulla
carta che ho ragione da vendere:
“La Repubblica garantisce il pieno rispetto della dignità umana e i
diritti di libertà e di autonomia della persona handicappata e ne promuove la
piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società;
previene e rimuove le condizioni invalidanti che impediscono lo sviluppo della
persona umana, il raggiungimento della massima autonomia possibile e la
partecipazione della persona handicappata alla vita della collettività (…)”
Avessi dei figli, gli leggerei ogni sera
il testo della Legge 104/92 come favola della buona notte.
Gli italiani… capaci di grandi sogni e senza la spina dorsale per provare a realizzarne mezzo. Conosco persone con la schiena spezzata che nella vita hanno fatto molto più di qualsiasi bipede con tutto il midollo spinale teoricamente al posto giusto. A volte mi chiedo se sia peggio appartenere ad una minoranza sfigata o ad una maggioranza smidollata.
Anche stamattina, come quasi ogni giorno, ho discusso con un incivile che mi ha bloccato lo scivolo del marciapiede:
"La sposto subito!"
"Troppo tardi. Ho pregato davanti al Padre Pio sul suo cruscotto che le accada qualcosa di brutto entro sera. E accadrà."
Ovvio che io in Padre Pio non ci credo, ma l'importante affinché la maledizione funzioni è che ci creda lui. E dalle 50 sfumature di grigio dipintesi sul suo volto, lui ci ha creduto.
E così mi è venuta un'idea...
Ogni giorno io scelgo di non stare zitta... "scelgo" nel senso che l'alternativa è chiudermi in casa. Sì, il gradino è un problema mio, solo che un giorno potrebbe pure
diventare un problema tuo. Smettila di
grattarti i coglioni: ormai te l’ho tirata. Ti conviene anzi far qualcosa per
migliorare la situazione, perché ci finirai anche tu su una sedia a
rotelle: non è sfiga, si chiama vecchiaia. Oh... magari pensi di essere uno di
quelli che preferisce morire giovane anziché finire su una sedia a rotelle.
Credimi, lo pensi adesso che cammini, ma più il tuo corpo cederà sotto l'inevitabile peso
degli anni, più capirai che è incredibilmente facile rinunciare a determinate abitudini
senza le quali non pensavi di poter vivere. Del resto, il mondo è pieno di uomini a cui
non tira più. A quante cose dovrai rinunciare tra qualche decina (?) d’anni,
dipende da quanto tu creda oggi che il problema delle barriere architettoniche
non ti riguardi.
Ok. Fin qui te l'ho tirata. Ora ti do invece l'antidoto contro la mia potentissima maledizione.
Catena di San Pietrino Martire
Io non ci credevo e ho provato a infischiarmene: è così che sono finita su una sedia a rotelle.
Non commettere il mio stesso errore! Fa quello che ti viene detto e invia questo messaggio a 10 persone della tua rubrica telefonica e continuerai a camminare fino a 120 anni.
Ogni giorno, per il prossimo mese, rinuncia ad entrare in uno solo dei
luoghi ove ti rechi abitualmente e dove una sedia a rotelle non può arrivare
autonomamente. Il panettiere, il bar dove fai colazione, il negozio di
abbigliamento, il posto dove mangi un boccone al volo durante la pausa pranzo, il
bus, la metro, il tram… Scegline uno qualsiasi, uno solo al giorno. Fa tutto
quello che fai di solito e bloccati su un gradino a scelta. Prendi il tuo
smartphone, apri il tuo account Facebook e/o Twitter e scrivi:
“Gradino in ingresso. Niente
caffè al Bar ***** di Milano #BoicottaunGradino”
“Tre isolati a piedi per
inaccessibilità alle sedie a rotelle del Tram** #BoicottaUnGradino”
“Gradino in ingresso. Niente
chilo di pane dal Fornaio ****** di Piacenza #BoicottaUnGradino”
Io non ho fatto quello che dice il messaggio e ora non cammino!
Sostituire gli asterischi con il nome proprio della struttura inaccessibile. Assicurazione contro gli incidenti soggetta a disponibilità limitata. L'adesione all'iniziativa non garantisce un'estensione della durata della vita sino a 120 anni in soggetti che non seguono una dieta bilanciata. La qualità della vita potrebbe non migliorare sensibilmente nemmeno in condizioni d'integrità psico-fisica. Il bonus anti-sedia a rotelle non è applicabile a soggetti che non deambulavano già prima di ricevere l'anatema.
Ok... scherzavo. Ma solo sull'anatema (o forse no).
Non ti sto chiedendo di boicottare
ogni giorno tutti i posti inaccessibili, ma solo uno al giorno, uno dei tanti
luoghi ove non potresti mai incontrarmi e non perché io non voglia entrarci. Faresti
almeno questo? Non per me, ma per costruirti una vecchiaia migliore.
Non fare come al solito che mi
dai ragione, ti indigni e poi assolutamente nulla di concreto. Non gridare allo
scandalo quando i giornali pubblicheranno le proteste del turista straniero disabile che si spalmerà sul primo
sanpietrino milanese… sempre che in effetti riesca ad arrivarci a Milano, con i
nostri mezzi di trasporto inaccessibili. Come sempre, ci EXPOrremo alle solite
figure di merda, ma non considerarti innocente solo perché mica disponi tu dei
soldi di Expo. Hai mai fatto tu qualcosa che andasse oltre al riempirti la
bocca di passeggera indignazione? Probabilmente no, ma non è mai troppo tardi
per cominciare.
Boicotta una gradino prima di
diventare vecchio, perché ti assicuro che a quel punto sarà il gradino a
boicottare te.
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