sabato 25 aprile 2015

1000 EURO AL MESE PER GLI IMMIGRATI E 300 PER I DISABILI. VERGOGNA!!!

Nulla di grave, solo decine di piccole scocciature e insoddisfazioni che alla fine mica migliorano la qualità della vita. Oh forse è solo la crisi di mezza età... ma che ne so poi se è la mezza età questa? Non è detto che morirò a ottant'anni: potrei aver superato la mezza età da un pezzo, senza saperlo. Fatto sta che non sopporto più quasi nessuno. Vivere in mezzo ai bipedi non è facile, ma pure avvicinarsi al mondo dei disabili che - nonostante le apparenze - non ho mai frequentato molto, non è che mi faccia sentire parte di un gruppo simile a me. 
Era inevitabile - col libro e gli incontri su temi della diversità - che le mie conoscenze diversamente normali si allargassero, soprattutto su Facebook. Beh, fatemelo dire: se quel che viene postato dai disabili rispecchia davvero ciò che è o pensa la maggioranza dei disabili, allora è chiaro che non solo i bipedi, ma persino molti handicappati mi stanno sul culo. 

Anzi, forse proprio perché dai disabili mi aspetto di più, finiscono col deludermi molto più dei normodotati. 

Partiamo da chi - disabile o no (?) - pubblica cose così: 
"1000 EURO AL MESE PER GLI IMMIGRATI E 300 PER I DISABILI! VERGOGNA!!!"

Questo cosa denota? 

Intanto che sei un boccalone, che crede a tutto ciò che legge su internet, pure se esce dalla bocca di Salvini o da una fonte attendiblie come La Padania. E infatti ci sono solo tre possibilità per cui tu puoi essere arrivato a questa pagina:
1) Sei appunto un boccalone e sei entrato credendo di aver trovato un'affinità elettiva con qualcuno che la pensa come te.
2) Mi conosci abbastanza bene: sei entrato per capire se per caso mi è partito un embolo che ha compromesso l'unica cosa che mi è rimasta di buono: il cervello.
3) Mi conosci molto bene e, leggendo il titolo, sei entrato per capire dove stava la fregatura.

In secondo luogo, postare certe minchiate significa essenzialmente che sei un povero disabile che si lamenta di essere discriminato per ciò che è, salvo poi fare esattamente la stessa cosa. 
Sia mai che uno in carrozzina si senta trattato come un cittadino di serie B, ma in fondo gli immigrati mica sono italiani e pertanto prima aiutiamo gli italiani e poi, se avanzano soldi, qualche spiccio di carità gettiamola pure agli immigrati. 
Fossi Dio, io questi li guarirei all'istante e li spedirei indietro su un barcone, a fare quella vita da cui gli immigrati tentano di scappare con ogni mezzo. Chissà che poi magari non comprendano che non camminare non era mica la cosa peggiore che potesse capitare loro.

Ma è evidente che non sono Dio, altrimenti il mondo sarebbe un posto migliore, ma con molta meno gente.

Ma c'è di peggio...

Peggio dei due pesi due misure, c'è che i disabili vogliono le cose gratis. Sentono di avere il diritto di non pagare nulla, come se lo Stato, i commercianti, il mondo intero, dovesse risarcirli perché sono nati o diventati così. 
Ed è sacrosanto accedere alla sanità, agli ausili, all'assistenza e ai mezzi di trasporto adattati (solo perché gli altri mica lo sono) grazie allo Stato sociale. Ma  gridare allo scandalo perché ad Expo fanno pagare mezzo biglietto ai disabili, anziché regalarglielo del tutto? Guardate che mica ve lo ha prescritto il dottore di andare ad Expo. Dovreste piuttosto incazzarvi perché, invece di farvi pagare il prezzo intero per vedere tutta Expo, ve ne fanno pagare mezzo per vederne mezza. Io non ci sono ancora stata, ma mica ci giurerei che Expo' sia tutta accessibile. Sempre che poi ci arriviate ad Expo, usando mezzi di trasporto pubblico spesso non predisposti per i disabili e non potendo godere di una Milano a misura di handicappato. E invece il grido di indignazione sta tutto lì: nel fatto che vi vogliono fare la carità al 50%, anziché al 100%.

Ma probabilmente sono cretina io, che VOGLIO PAGARE ESATTAMENTE COME GLI ALTRI, MA PER FARE TUTTO CIO' CHE POSSONO FARE GLI ALTRI.

Sono stufa di avere abbonamenti gratuiti a treni, metro, bus e tram su cui non posso salire.
Non me ne frega un cazzo di non pagare il biglietto ad una mostra che voglio vedere e che ha tre gradini per entrare.
Pagherei volentieri il prezzo intero di qualsiasi concerto, pur di poterlo comprare comodamente su TicketOne come tutti gli altri e poter scegliere di sedermi pure nel posto più sfigato, ma vicina al gruppo dei miei amici squattrinati.

E quanto al biglietto gratis per l'accompagnatore... - salvo esigenze specifiche che richiedano assistenza qualificata - scusate, ma sono solo io che a vedere Il Lago dei cigni ci voglio andare con qualcuno che possa apprezzarlo quanto me?

Se sei disabile, la società ti lancia dei bocconcini di pane raffermo sotto il tavolo, così magari non ti accorgi che sopra il tavolo dove arrivano i normodotati si ha accesso a molte più cose. E invece di lottare per sederci a quel tavolo come tutti gli altri, piagnucoliamo perché il tozzo di pane non è grosso come al solito.

Niente, non vi reggo proprio.