sabato 29 febbraio 2020

COME DISTINGUERE L'EPIDEMIOLOGO VERO DAL FAKE

In questi giorni di confusione e "vaga" tendenza all'isteria di massa, mi sento in dovere morale di fare chiarezza e aiutare tutti a capire chi ascoltare per affrontare al meglio questa epidemia.

NON SONO UN VIROLOGO, MA POSSO AIUTARVI AD INDIVIDUARE CON CERTEZZA CHI ALTRI NON LO E'...

1) L'epidemiologo falso ha una Laurea all'Università della vita, quello vero ha una o più Lauree di area medica acquisite in un Ateneo riconosciuto dal MIUR.

2) Se qualcuno sostiene di aver visto dei cinesi mangiare topi vivi, le probabilità sono le seguenti:
a) 0,0% è un epidemiologo vero
b) 99,9% ha semplicemente visto una puntata dei Visitor mentre era strafatto di crack
c) 0,1% è Zaia... cosa che non esclude i punti a) e b)
3) Se parla di "tamponamenti", probabilmente è un carrozziere, non un epidemiologo.
4) Se sostiene che il virus si combatte andando in massa a pregare in chiesa, prendendo l'eucarestia dalla mano del tizio che ha infilato le dita in tutte le bocche dei compresenti e scambiandosi segni di pace, mi spiace, ma nemmeno in questo caso stiamo parlando di un epidemiologo... ma probabilmente di un untore.
5) Se pensa che "positivo" sia davvero positivo quando si parla di un tampone, è un analfabeta, non solo funzionale.
6) Se sa come si fa l'amuchina in casa e vuole rivendervela, fidatevi solo se ha un laboratorio di metanfetamine nello scantinato, altrimenti è sicuramente incompetente, oltre a non essere epidemiologo.
7) Se si vanta di aver trovato delle mascherine economiche dal ferramenta, non è un epidemiologo, ma potete sempre chiedergli di montarvi una mensola.
8) Se ha fatto scorte alimentari e ha pacchi di fusilli nascosti sotto il letto, non è un epidemiologo, ma è sicuramente un giargiana.
9) Se si inalbera perché gli chiedono di rientrare al lavoro senza aver "santificato" i locali, potrebbe essere uno che in effetti sa il fatto suo, ma solo se è un prete.
10) Se parla di "ceppi", prendete per buone le sue parole solo se ha una Laurea di area medica (escluse quelle dell'università della vita di cui sopra) o se si riferisce alla lattuga.
11) Se insinua che non si sia ancora trovato un vaccino per ragioni diverse dal fatto che annualmente lo Stato investe circa 20 euro nella ricerca, non è un epidemiologo, ma potete sempre chiedergli che forma ha la Terra.
12) Se non vuole andare al lavoro perché ha paura del virus, ma quando lo costringono si lamenta che bar e mense sono chiuse e non può uscire in pausa pranzo, non è un epidemiologo, ma uno che farebbe meglio a portarsi la schiscetta da casa, se davvero teme il contagio.
13) Se cerca di rassicurare il prossimo dicendo "tanto muoiono solo i vecchi e quelli con patologie pregresse", è un nazista... il che in effetti non esclude a priori che possa essere un epidemiologo.
Infine, se ha scritto un dodecalogo con tredici punti su come riconoscere gli epidemiologici fake, ancora, non siete davanti a un epidemiologo e nemmeno a un matematico, ma a qualcuno a cui sanguinano le orecchie a forza di sentir boiate.
E comunque, ricordatevi che vanno prese tutte le precauzioni possibili, ma ciò nonostante, di qualcosa moriremo tutti.