lunedì 17 febbraio 2014

Signore dammi la pazienza, che se mi dai la forza, oggi faccio una strage

In questi giorni la campagna “Adottauna barriera e abbattila” mi sta dando grandi soddisfazioni e diverse coliti. Che poi, se esiste un colmo dei colmi per un miopatico è proprio avere la colite spastica.
Le soddisfazioni vengono da persone normalissime che, armate di sega, chiodi e martello, come novelli Mastro Geppetto, mettono giù pedane a regola d’arte per farci accedere a librerie, ristoranti e pub. La colite mi coglie invece quando mi raccontano cosa viene detto loro dai passanti o, peggio, da assessori e sindaci, come ringraziamento per questo servizio alla comunità.

Una libraia mi ha ad esempio raccontato che, mentre mai nessuno le aveva fatto notare che il suo negozio era inaccessibile ad una sedia a rotelle, il giorno stesso che ha piazzato la pedana, ben due bipedi l’hanno ammonita: “Poi se uno inciampa, lo sa che deve pagare lei?”.

Allora, innanzi tutto ho sempre visto ovunque cartelli con scritto “ATTENTI AL GRADINO”, ma mai “ATTENTI ALLO SCIVOLO”.

In secondo luogo, se un bipede va in giro ascoltandosi Gigi D’Alessio a palla e mandando SMS invece di guardare dove mette i piedi, se inciampa in una pedana e muore, scusate, ma questa io la chiamo selezione della specie. Certo potrebbe pure salvarsi e spaccarsi la colonna vertebrale, ma poi vedi che tempo un mesetto ringrazierà per quella pedana.

Cioè, fatemi capire, secondo questa gente, io non posso entrare a farmi una birra al pub solo perché alcuni bipedi vanno in giro come dei rincoglioniti pure da sobri?
Mi permetto di farvi notare che io guardo dove metto le ruote quando vado in giro. Così non fosse, con una carrozzina a motore da 116 chili, il numero dei disabili aumenterebbe drasticamente ogni volta che esco di casa.

Poi arriva il Sindaco di un Comune in provincia di Macerata, che alla richiesta di rendere fissa una bellissima pedana costruita a regola d’arte, ha obiettato: “Non credo che l’Associazione ciechi sarebbe d’accordo.” Ma che cosa crede di fare, mettere gli handicappati uno contro l’altro? Siamo handicappati sì, ma mica scemi eh! Scusi Sindaco, ma lei ha mai visto come va in giro un cieco? Non so se dalle sue parti usino camminare a tentoni, rasente i muri, rischiando di inciampare in bidoni, zerbini e tavolini messi fuori dai locali. Io quelli che vedo a Milano vanno in giro col bastone telescopico o col cane… se non si possono permettere il cane guida, allora sono a braccetto di un bipede, che costa un po’ meno. Però il dubbio mi è venuto, così ho chiesto a qualche ciecato residente dalle sue parti. Pare che non solo non abbiano nulla contro gli scivoli per sedie a rotelle ben fatti, ma che, essendo ciechi, non vedano l’ora di dirle invece cosa pensano di certi marciapiedi e percorsi tattili che finiscono addosso a piloni e fioriere del Suo Comune. Mi sono state anche inviate delle foto di “scivoli” costruiti proprio dal Comune e, se fossi portata a pensare male, direi che sono stati costruiti per eliminare alla radice il problema delle sedie a rotelle.
Allora, cari bipedi ficcanaso, Assessori alle politiche naziste e Sindaci pro-ciechi immaginari, facciamo così: invece di far pubblicamente finta che v’importi di abbattere le barriere architettoniche, salvo sfracassare i maroni quando ciò viene fatto - e pure bene -, siate almeno onesti con voi stessi e con il resto del mondo diversamente abile. Ammettete pubblicamente che non ci volete tra le palle. Posso pure capirvi eh: non è che siamo sto gran spettacolo da vedere in giro per le strade.
Dal canto mio, voglio essere altrettanto onesta: mi avete sfrucugliato le ovaie con le vostre leggi a favore dell’abbattimento delle barriere architettoniche e le vostre prassi per il mantenimento delle stesse. Che tra l’altro, alcune norme sugli scivoli ve le inventate di sana pianta solo perché, non dovendo farvi le gincane per andare in giro nei Vostri Comuni come noi, vi rimane troppo tempo per sparare cazzate.

Per quanto mi concerne, le vie diplomatiche hanno fallito in diversi casi e sono pronta alla guerra. Parto perfino avvantaggiata che già non cammino, mica come quelli che sono andati in Vietnam e avevano due gambe da perdere.
Sono arrabbiata e delusa, non dalla cattiveria umana, ma dal perbenismo dilagante che perpetua una società in cui invece di risolvere i problemi, si lascia tutto com’è, per paura di sbagliare. Il problema è che qui è già tutto sbagliato.

Poi altro che darmi del Guru e invitarmi a presentare in Comune il mio libro: i guru si stendono sui letti di chiodi e fanno gli scioperi della fame. Io non sono nata per soffrire, ma se proprio devo farlo, sarà mia premura ricambiare il favore.

Signore dammi la pazienza, che se mi dai la forza, oggi faccio una strage.

Oh Sindaco... non guardare la pagliuzza nell'occhio del commerciante che costruisce lo scivolo, ma guarda la trave in mezzo al tuo percorso per non vedenti (non che lo scivolo ti sia venuto meglio eh).


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