mercoledì 26 gennaio 2022

IN PRINCIPIO, DOVEVO SOLO ANDARE AL BAGNO

Nel Rettorato dell'Università degli Studi di Milano oggi c'è un bagno per disabili, che io non ho nemmeno chiesto.
Non immaginate la sorpresa.
Stavo lì, in seduta del Senato da un'ora e mezza, cercando di concentrarmi sugli argomenti, anzichè sulla pipì, per non dover uscire, cambiare stabile e sfrecciare nel gelo dell'inverno verso il solito bagno all'altro capo dell'Ateneo più grande di Milano. Niente, a un certo punto debbo arrendermi: la vescica conosce ragioni che la testa e il cuore non sai più nemmeno dove li hai messi.
Mentre prendo il cappotto, mio marito mi viene incontro e mi dice che in portineria l'hanno informato che c'è un bagno per disabili al piano. Ovviamente rido, perché sono anni che mi astengo dall'assunzione di liquidi nelle sei ore antecedenti ogni tavolo sindacale (della durata media di un'era geologica) e questo proprio per non dover raggiungere il "mio" bagno. Lo ben saprò che non c'è e mi scoccia perdere istanti preziosi, che già sono al limite! Lui insiste e io lo seguo giusto per ribadire il concetto che ho sempre ragione io.
E invece no...
Eccolò lì, in tutta la sua ampiezza squisitamente a norma, profumato alla lavanda e con le ceramiche così scintillanti che ci si potrebbe mangiare sopra...
Ovviamente, rientrata in sala riunioni, ho ritenuto indispensabile prendere la parola e informare tutto il Senato, non senza commozione, che era stata una pipì molto soddisfacente, facendomi subito conoscere per quella che sono: una persona concentrata sui bisogni fondamentali.
Oggi la mia mente ha ripercorso il passato... Ricordo chiaramente che la prima volta che entrai in contatto col sindacato, oltre vent'anni or sono, fu per avere un bagno accessibile.
Sono bastate due decadi di lavoro nello stesso ateneo, la nomina a Segretario Cisl, la seconda Laurea in area giuridica, vincere le elezioni RSU e farsi eleggere nel Senato accademico, ma oggi ai bagni per disabili ci pensano gli altri, senza che io debba rompere gli zebedei di nessuno.
E alla fine è tutto qui...
In sostanza, sono entrata in politica perchè dovevo fare la pipì.




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