martedì 10 novembre 2015

Guasti meccanici di origine psico-somatica


-    Il ginocchio ha qualcosa che non va.
-    Io non sento niente.
-    Guarda, non riesco nemmeno a girare. Se faccio così, si blocca!
-    E tu non fare così.
-   Ma come faccio ad andare in giro conciata a sta maniera?! Magari è il menisco. Fa un rumore strano…

-    Beh, per ora riesci a usarlo lo stesso no? Se poi si rompe, lo portiamo dal Dottore.

Sembra di dialogare con uno stronzo insensibile vero? Eppure, sostituite il termine “ginocchio” con “carrozzina a motore” ed otterrete una riproduzione molto verosimile delle risposte del cazzo che mi vengono date quando sostengo che la mia sedia a rotelle ha qualcosa che non va.
I bipedi hanno la stramaledetta abitudine di non considerare i guasti delle sedie a rotelle tanto gravi e preoccupanti quanto quelli alle componenti biologiche.

Ohhhhh! Sveglia!

Se mi si rompe una gamba, a parte il dolore, non è che mi cambi poi radicalmente la vita. Tanto già non camminavo prima. Ma se mi si rompe il motore, cazzo questo sì che è grave! 
     
Fa la differenza tra muoversi e non muoversi. Per inciso, con i tempi dell’ASL, c’è pure il caso che l’osso di una gamba si saldi prima che mi cambino un pezzo della carrozzina.
Ma niente, voi siete e resterete normo-pensanti: per voi la parte biologica è sempre più importante di quella meccanica, pure se quest’ultima funziona decisamente meglio. 

Eh certo: perché la parte meccanica si può sempre rimpiazzare vero?

Cazzo, si vede proprio che non ve ne intendete di pratiche ASL…

Per fortuna a casa abbiamo delle vecchie carrozzine di riserva, ferme da anni. Se poi in casa i disabili sono due, hai proprio un gran culo e qualcosa lo raffazzioni sempre su. Riesci a cannibalizzare un pezzo qua, smontare un tubo là, fregare una batteria. Così forse rimetti in moto una delle tue vecchie e speri che resista abbastanza da riavere la carrozzina attuale riparata… e ci sono buone probabilità che arrivi prima l’Armageddon. 

Comunque è gratis eh: paga tutto l’ASL. Tu al massimo ci perdi un mese di lavoro mentre attendi, se non hai una sostitutiva. Quelle che ti prestano loro generalmente sono residui bellici del ’15-’18: maneggevoli come un panzer, ma non altrettanto efficaci nell’affrontare le barriere architettoniche. 
A parte che adattare la postura ad una carrozzina non costruita per te è come indossare abitualmente le babbucce di lana e ritrovarsi delle scarpe tacco dodici di due numeri più piccole del tuo piede. Certo, in realtà non so davvero come ci si senta ad indossare delle scarpe col tacco di due misure più piccole, ma almeno io mi sforzo di capire i bipedi cazzo!

Io comunque sto ancora solo aspettando che mi dicano quando la verranno a prendere per la riparazione, che c’è un tempo d’attesa pure per attendere. Diciamo che i meccanici scelti dall’ASL non avranno mai un futuro nella Formula Uno.
 
Ma quello che mi manda più in bestia, è che tutti dubitano di quel che dici, quando lamenti un problema meccanico. Come se tu non ci stessi seduta sopra quasi ventiquattr’ore al giorno. Come se non facesse parte di te. Come se non la conoscessi quanto te.


-    Ho un problema: il motore è sgranato
-    Che ne sa che è il motore?
-    Fa il rumore di una moto da enduro
-    E allora?
-    È una sedia a rotelle…
-    Ma per adesso va no?
-    Ha ragione sa? Vado a Milano da sola come al solito: al massimo se si ferma, scendo e me la faccio a piedi.

E' che il bipede non ha ancora capito quanto sia fondamentale la  parte meccanica per la qualità della vita di un disabile. Crede che sia secondaria. O forse no... forse è così avanti che pensa che le carrozzine a motore abbiano una mente e possano pertando sviluppare guasti di tipo psico-somatico. Vuoi vedere che sbaglio io? La prossima volta che non funziona bene, il Lexotan provo a darlo a lei, anzichè spararmelo io.
 
Convivere con tutta questa intelligenza, finirà con l’uccidermi.
 
CandyRed rimettiti presto: io e il gatto non possiamo vivere senza di te.




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