sabato 7 marzo 2020

Qualche segreto del mestiere della Psicologa

Lavorerò ancora da casa, un'altra settimana almeno.
Con le attuali regole, avrei potuto stare comunque a casa, ugualmente pagata, senza dover lavorare e senza perdere giorni di ferie o malattia. Invece ho chiesto e ottenuto di continuare a fare la mia parte.
In questi giorni non conto le ore e la mole di lavoro in eccesso che faccio per mia esclusiva scelta.
Finito "il solito", ne approfitto per aggiornarmi e migliorare i materiali che propino da tempo immemore, sempre nella stessa forma, solo perché la revisione non ci sta mai nel normale "orario d'ufficio".
In questi giorni non mi inalbero se vengo chiamata fuori fascia di reperibilità, per di più sul mio numero personale.
Non mi preoccupo di usare la mia linea telefonica o i miei giga, anche perché a ben vedere ci risparmio comunque in carburante.
Quando un collega chiama, rispondo pure se in quel momento sono concentrata su altro o sto mangiando... cose che in ufficio scatenerebbero l'ira funesta del pelide Achille.
Loro sono in ufficio ed è giusto che ora io rispetti i loro tempi... non dico per sempre, ma in questa emergenza!
Questo non è un normale "smart working" o "telelavoro", ma qualcosa che ha richiesto di sorvolare su buona parte della burocrazia normalmente necessaria.
E poi siamo onesti... con la vita sociale che posso permettermi ai tempi del coronavirus, i messaggi via Whatsapp, le mail e le telefonate di lavoro, sono l'apice della mondanità.
Insomma non credo sia il momento di mettere paletti o puntini sulle i... cosa che normalmente è il mio sport preferito.
Riconosco lo sforzo e la fiducia che il mio Capo e la Statale ripongono in me e mi impegno per dimostrare di meritarli tutti.
Affinché ci venga dato molto, ognuno di noi deve rinunciare a una piccola parte, in questo momento storico.
Soprattutto, dobbiamo fare un buon uso degli strumenti che ci vengono dati.
Avrebbero potuto darceli prima e sicuramente ora funzionerebbero meglio, tuttavia il passato non cambia solo perché alla fine avevamo ragione
L'unica cosa che possiamo influenzare è il futuro e, per farlo, occorre smetterla di rinfacciare gli errori, soprattutto quando il registro in parte sta cambiando.
Per ottenere risultati e andare avanti, bisogna concedere all'altro di salvare la faccia, dimostrarci superiori alle recriminazioni.
Lui non lo ha mai fatto? Facciamogli vedere come si fa!
Vi svelo un segreto da psicologa: le persone cambiano, ma generalmente il mondo intorno a loro continua a vederle per ciò che erano prima di cambiare. Così accade che chi ha fatto lo sforzo di migliorare e si vede trattato come meritava prima, semplicemente si convinca che non ne valeva la pena e torna sui propri passi. 
Ogni volta che sosteniamo che "il lupo perde il pelo, ma non il vizio", stiamo creando una profezia che noi stessi faremo avverare.
La psicologa è quella persona a cui il lupo può dare la propria versione dei fatti ed essere creduto. Non è che gli psicologi siano ingenui... sappiamo che probabilmente il lupo si è pappato pecorelle fino all'altro ieri e che ogni tanto ci ricadrà lungo il cammino verso il veganesimo, ma se ha varcato la nostra soglia, significa che si è stancato di essere così e vuole disperatamente qualcuno che veda il nuovo sé che cerca di tirare insieme. Noi a questo scegliamo di credere: che voglia davvero cambiare.
Ciò che faccio nel mio lavoro è essenzialmente cogliere anche il minimo accenno di cambiamento positivo e dire quelle cose che nessuno dice mai: "Ti ho visto. So che per te non deve essere stato facile. Sei stato bravo, davvero".
In effetti con gli estranei è più facile, perché non portano con sé tutto quel bagaglio di errori e incomprensioni della relazione che hanno con noi. Però, quando ci si riesce con i "vicini", ci si guadagna decisamente di più.
TENTAR NON NUOCE, IL CHE NON SIGNIFICA CHE NON COSTI UN MUCCHIO DI FATICA.


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