lunedì 9 marzo 2020

E' IL MOMENTO

E' il momento della LENTEZZA.
Dell'imparare nuovamente ad avere ritmi umani e dell'essere noi a gestire il mondo, anziché il mondo a gestire noi. Di quella dimensione in cui ci si può e anzi ci si deve fermare.

E' il momento, finalmente, di UN USO SANO DEI SOCIAL.
Sono strumenti che possono annullare le distanze. Possiamo finalmente usarli per parlarci, per vederci, per scriverci, per giocare una partita a scarabeo da remoto. Anche qui, è il momento in cui possiamo essere noi a usare un social anziché viceversa. Possiamo smettere di essere solo un "target" per pubblicità e campagne elettorali e imparare davvero a parlarci ed educarci tramite loro.

E' il momento della FAMIGLIA.
Qualsiasi cosa può essere una famiglia e questa è l'occasione per capire se la nostra lo è davvero. Con chi sentiamo di essere "a casa"? Le persone a cui pensiamo costantemente, che ci fanno sentire meglio e che cerchiamo di far stare meglio. Quelle che potranno essere anche lontane, ma che vogliamo sentire, chiamare.

E' il momento della CREATIVITA'
Del re-inventare il nostro tempo libero, del trovare nuovi modi per stare con i nostri figli e magari conoscerli meglio. Del vedere se, tolto il superfluo, ciò che resta sa riempire il nostro tempo.

Per chi è religioso, oso immaginare che questo sia il momento di PREGARE.
Un dialogo vero è profondo con il vostro Dio, senza riti, cantilene imparate a memoria, senza qualcuno che vi dica come si fa. ParlateGli finalmente nel silenzio, non perché Lui sia un po' sordo, ma perché a volte lo sono in generale i credenti. RaccontateGli di voi, delle vostre famiglie, delle perone a cui tenete. Soprattutto, in questo momento, chiedetevi davvero se quello che esce dai vostri cuori sia qualcosa che merita di essere ascoltato da Lui.

E' il momento della COMPRENSIONE DELL'ALTRO
Per la prima volta questa generazione può capire le preoccupazioni, le ansie, le angosce degli altri. Possiamo ascoltare e vedere noi stessi in chi ci sta davanti. Riconoscere i sentimenti oltre la superficie dello specchio. Abbiamo una cosa in comune, certo non una bella cosa. Ognuno prima aveva solo i propri problemi, pensava che i propri fossero peggio di quelli degli altri o l'esatto contrario. Chi si sentiva perennemente in credito con la società e chi non si riconosceva alcun diritto di soffrire, perché rientrava per tutti nella categoria dei "fortunati". Ora non dobbiamo sforzarci di capire come si sentono gli altri e nessuno, nemmeno noi stessi, possiamo rimproverarci di non avere diritto di star male ogni tanto.

E' il momento della PREOCCUPAZIONE
Quella che non si può ignorare, che si fa sentire con forza e toglie ogni illusione di essere noi a controllare la nostra vita. L'abbiamo spesso negata, soffocata nel rumore. Abbiamo vissuto giorno dopo giorno cercando di non pensare che abbiamo tutti paura della morte. E' il momento di conoscerla intellettualmente, imparando che vivere ricordandosi che esiste una fine, può stravolgere tutta la nostra scala di priorità.

E' il NOSTRO momento.
Quello in cui il mondo esterno tace e non possiamo non sentire più spesso noi stessi. Veniamo svuotati di tutto ciò che ci serviva a non pensare: i mille impegni, i vuoti incontri, le parole che non dicono nulla.

E, se quello che resta non ci piace, alla fine di tutta questa storia, vorrà dire che sarà il momento di CAMBIARE.

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